Radio Senza Pile

Radio senza Pile

Avevo undici anni quando mio Zio, una delle persone che ha contribuito di più alla mia fame di conoscenza, mi mostrò uno strano oggetto.
All’ apparenza sembrava una semplice capsula telefonica collegata a due fili, ma avvicinandola all’orecchio si poteva ascoltare la radiocronaca di tutto il calcio minuto per minuto.
Era una cosa sbalorditiva per la semplicità con cui era stata realizzata.
Oggi, mentre sono seduto nel mio ufficio davanti al computer connesso ad internet lavorando su un PC remoto situato in Messico.
Pensando al cursore del mouse che si muove in tempo reale sul desktop di un PC situato dall’altra parte del mondo, ritorno con la mente a quella domenica di cui riesco a ricordare tutti i più piccoli particolari.
Era una giornata piovosa, avevo da poco finito di gustarmi una coppa Sanson, quella con le meringhe per intenderci, che bussarono alla porta, mio padre andò ad aprire ed io riconobbi la voce di mio Zio.
Era venuto per vedere se mio padre poteva prestargli un il saldatore.
Mio padre, di professione insegnate, in quel periodo stava lavorando ad un progetto pubblicato su una rivista che riceveva in abbonamento, “il piccolo missionario”.
Quella rivista, mensile, pubblicava su ogni numero una piccola invenzione o progetto tecnico da realizzare in casa, e in questo numero aveva pubblicato come realizzare una radio a transistor.
Mio Padre affascinato dall’idea del risparmio e dalla voglia di costruire qualcosa, aveva acquistato tutti i componenti incluso un saldatore e della pasta stagna.
Ovviamente aveva parlato della cosa con mio Zio il quale si era mostrato interessato e di volta in volta si era tenuto aggiornato sull’avanzamento della cosa.
Quella domenica però, era venuto solo per chiedere il saldatore.
Gli andai incontro nell’ingresso pensando che fosse venuto insieme a mio cugino, all’epoca mio unico compagno di giochi se escludiamo dalla conta mio fratello, ma era solo.
Mi vide e mi invito ad andare su con lui, viveva in un appartamento al secondo piano, mentre io ero al primo.
Mi disse che voleva mostrarmi una cosa, io lo segui, più che altro per vedere mio cugino.
Poco dopo ero lì, con quell’apparecchio tra le mani, e non riuscivo a credere ai mie occhi.
Una capsula, nessun circuito elettronico, nessuna batteria, eppure …
Eppure avvicinandola all’orecchio permetteva l’ascolto della radio … al costo di 200 (duecento) lire ..
Dopo qualche giorno anche io mi ero costruito la mia radio “senza pile” e passavo tutto il tempo con l’orecchio incollato alla capsula per ascoltare un’unica stazione Radio.
Avevo uno radio stereo, un magianastri ed un giradischi, ma li trascuravo affascinato da quella “invenzione”Questo forse fu uno dei primi esperimenti a cui lavorai ed ebbe il merito di accendere in me il desiderio delle scoperte e la passione per le cose tecnologiche.
Se volete cimentarvi anche voi in questa realizzazione seguite le istruzioni riportate in questo link e buon divertimento
http://www.leradiodisophie.it/Cristallo1.html

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